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Avamposto strategico dominante la valle del Foglia, non lontano dal confine con i territori dei Malatesti, fu edificata per iniziativa di Ottaviano Ubaldini, uomo di fiducia di Federico da Montefeltro e dal 1475 signore di Sassocorvaro. Risultato della trasformazione di un presistente fortilizio, in parte inglobato nella nuova struttura, è unanimamente ritenuta il primo esempio di architettura militare realizzata da Francesco di Giorgio Martini in area marchigiana. La possente volumetria dal profilo arrotondato, in cui si è voluto leggere un'allusione al motivo della testuggine, ben riflette infatti il simbolismo zoomorfico di cui sono permeate molte pagine dei suoi Trattati. Particolarmente espressivo risulta il blocco difensivo meridionale costituito da un puntone alveolato fiancheggiato da due torrioni, che si distingue dalla mole circolare retrostante in cui sono sistemati gli ambienti residenziali. Questi risultano protetti, sul versante opposto, da un camminamento anulare dotato di bocche da fuoco e da una torretta cilindrica a difesa dell'ingresso. I due nuclei, funzionalmente distinti, sono separati dal cortile centrale, dove il carattere militare si attenua in un arioso porticato di impronta rinascimentale. La Rocca ospita attualmente un piccolo museo delle tradizioni contadine.La Rocca Ubaldesca è particolarmente famosa perché durante il Secondo conflitto mondiale vi furono conservate migliaia di opere d’arte (tra cui dipinti di Giorgione, Piero della Francesca, Raffaello e Tiziano), per evitare che i tedeschi potessero trafugarle e portarle in Germania.



LA LEGGENDA
Si narra che il 26 agosto di ogni anno riecheggino ancora le grida della battaglia e dei massacri operati nel 1446 dall'esercito malatestiano durante l'attacco, saccheggio, incendio e quasi totale distruzione di Sassocorvaro. Il paese, costruito dai Montefeltro in un punto molto strategico era l'avamposto, è sempre stato conteso tra loro e i Maletasta di Rimini.
Si narra che il 26 agosto di ogni anno riecheggino ancora le grida della battaglia e dei massacri operati nel 1446 dall'esercito malatestiano durante l'attacco, saccheggio, incendio e quasi totale distruzione di Sassocorvaro. Il paese, costruito dai Montefeltro in un punto molto strategico era l'avamposto, è sempre stato conteso tra loro e i Maletasta di Rimini.
LA VISITA
Abbiamo avuto la possibilità di visitare la rocca con una notevole libertà, grazie ad alcuni amici e ad una guida molto gentile. Purtroppo però non siamo riusciti a rilevare quasi nulla, nonostante il luogo sia carico di mistero e molto affascinante.
In particolar modo ci ha colpito il pozzo al centro della struttura della scala a chiocciola principale che permetteva di rifornire di acqua con facilità ogni piano dell'edificio. L'acqua serviva anche per riempire una vasca posta su un piccolo giardino pensile al primo piano. Abbiamo scattato alcune foto, anche una del pozzo.
Nessuna rilevazione EMF, a parte l'impianto elettrico dell'edificio e il sistema di sorveglianza elettronico. Tante strane sensazioni, come quella della mia fidanzata che si era attardata in uno degli appartamenti e per errore è stata chiusa a chiave dentro. Quando è stata liberata ha riferito di essere convinta che nell'appartamento ci fosse ancora qualche altro visitatore oltre a lei, ma dopo nostro controllo ci siamo accorti che le stanze erano vuote.